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Pianta da valorizzare

Il chinotto è un piccolo albero delicato dalla crescita lenta, di grande effetto ornamentale quando è fiorito, versatile nei suoi utilizzi e generoso di proprietà benefiche.

 

CARTA D’IDENTITÀ

Genere: Citrus
Famiglia: Rutaceae
Specie: Myrtifolia
Origini: non accertate; si ritiene che sia nato per una spontanea modificazione gemmaria dall’arancio amaro, forse in Cina
Produzione: si coltiva in Italia nella fascia costiera della Liguria di Ponente, fra Varazze e Finale Ligure. Altre zone di produzione si trovano in Sicilia, Calabria, Toscana e, al di fuori dell’Italia, sulla Costa Azzurra.

ANTICO E MODERNO

In passato il fulcro della produzione di chinotti era costituito dai frutti canditi messi sotto spirito interi o a spicchi, ideali per guarnire dolci o come digestivo. Il processo di lavorazione era molto lungo e poteva durare anche tre settimane, durante le quali i frutti venivano messi in salamoia in acqua di mare, torniti e privati della scorza amara; quindi bolliti, conciati e infine messi in mastelli di legno. Oggi, con l’ausilio di moderne tecniche di produzione, si è aperto lo scenario di nuovi impieghi in settori inaspettati, quali la profumeria, il wellness e la cosmesi.

CARATTERI BOTANICI

Cresce fino a tre metri di altezza, soffre le gelate e va curato per ottenere una raccolta annuale dei frutti. Le foglie sono piccole, di colore verde lucente, simili a quelle del mirto; di qui il nome scientifico Myrtifolia. I fiori bianchi e profumati, sono riuniti a grappolo o anche singoli. I frutti, sferici e schiacciati ai poli, hanno dimensioni non più grandi di mandarini; maturi, presentano un colore arancio intenso e possono rimanere a lungo sulla pianta prima della raccolta (settembre-novembre). La buccia è ricca di sostanze aromatiche e digestive, ma la polpa ha un sapore amarognolo che ne sconsiglia il consumo.

PROPRIETÀ TERAPEUTICHE

Il frutto è ricco di molecole antiossidanti, come la vitamina C, il beta-carotene e la naringina (un antinfiammatorio). Per l’alto contenuto di sinefrina è usato come integratore a fini dimagranti. Da scorza e fiori si ricavano digestivi e decotti per combattere l’insonnia e i cali di energia, e oli essenziali utilizzati in cosmetica e in profumeria, mentre con le foglie essiccate si preparano infusi.

 


 

A cura di Annamaria Andreasi foto di “Il Chinotto nella Rete”

 

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