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Fantasia a tavola

l’anguria è un frutto dai molti benefici, da gustare come un perfetto connubio fra dessert e bevanda rinfrescante; dolce, versatile e colorata, offre la possibilità di creare un mondo di ricette sempre nuove

 

La prima traccia della coltivazione è stata trovata in Egitto in reperti del II millennio a.C. Semi di anguria sono stati rinvenuti nelle tombe dei faraoni insieme a geroglifici che raffigurano immagini del frutto. Si ritiene che dall’Egitto la sua coltura si sia gradualmente diffusa in tutto il Mediterraneo, nel Medio Oriente, in India, Cina, Giappone e, infine, sia stata introdotta nel Nuovo Mondo dagli schiavi africani.
Oggi, la Cina da sola rappresenta oltre il 40 per cento della produzione mondiale; seguono, a notevole distanza, Turchia e Iran che si contendono il secondo posto con il 2,05 e il 2,03 per cento, e poi Marocco, Egitto, Messico e Brasile. L’Italia occupa poco meno dello 0,3 per cento della produzione mondiale. Nel nostro Paese è chiamata anche cocomero e, nelle regioni del Sud, “mellone d’acqua”.


CURIOSITÀ D ’ORIENTE

L’anguria è popolarissima in Cina; ci sono chef che realizzano torte straordinarie partendo da un’anguria e artisti che danno vita ad appassionanti gare di intaglio, un’arte vera e propria coltivata in Oriente da tempi molto  antichi. Nella zona di Pechino esiste un “Museo del Cocomero” che attrae turisti da tutto il mondo; misura 4mila metri quadrati e propone ai visitatori un viaggio alla scoperta della storia del frutto e delle sue tecniche colturali.


L’unica anguria Igp in Europa è coltivata in Italia. Si tratta della Reggiana, un’eccellenza prodotta nella provincia di Reggio Emilia da quattordici aziende agricole riunite in Consorzio che coltivano questo frutto da generazioni. Eccellenti nel nostro Paese sono pure le angurie di Pistoia e Faenza, con polpa color rosso vivo e semi neri; la Romagnola, polpa rossa con semi gialli; il gigante di Fontarronco, che può superare anche i 15 kg, e l’anguria di Viadana, tipica della provincia di Mantova.

Vera icona è la Gonnos di Sardegna. Citata già in alcuni documenti del XVIII secolo come prodotto tipico della regione, è oggi tutelata dal Ministero dell’Agricoltura come simbolo di agro-biodiversità. È una produzione locale con una storia e un’appartenenza collettiva, perché nata da un seme selezionato dalla comunità in simbiosi con il territorio. Un seme che è considerato un esempio per il recupero di altre vecchie varietà da salvaguardare per ottenere la crescita del patrimonio varietale del Paese.

I caratteri che definiscono il valore di un’anguria, secondo gli esperti, sono il contenuto zuccherino, la pezzatura, la durata di conservazione, la resistenza alle malattie e al trasporto. Per garantire queste condizioni, spesso sono stati creati degli ibridi; tra questi spicca l’anguria gialla, un innesto creato in Giappone chiamato
anche coco-ananas per il suo sapore simile a un mix di mango, ananas e fico d’india. In Basilicata, Sicilia e Lazio il cocomero giapponese ha trovato un ambiente favorevole per la coltivazione ed è possibile reperirlo nei mercatini locali durante i mesi estivi, da giugno ad agosto.

FETTE DI COCOMERO VENIVANO
DEPOSTE NELLE TOMBE DEI FARAONI
COME MEZZO DI SOSTENTAMENTO
PER LA VITA NELL’ALDILÀ

Per trionfare sulle tavole il cocomero ha molti validi motivi, poiché contiene sostanze veramente benefiche per l’organismo. Grazie alla forte presenza di citrullina, un aminoacido in grado di stimolare il sistema circolatorio, il consumo del frutto promuove la dilatazione e l’elasticità dei vasi sanguigni, abbassa la pressione arteriosa e riesce a mantenere sotto controllo il colesterolo cattivo. La luteina, invece, un carotenoide che protegge gli occhi, aiuta a combatterne bruciore e secchezza e a prevenire le degenerazioni oculari legate al passare del tempo.


TANTE VIRTÙ

Una porzione può aumentare i livelli di energia del 23 per cento; ciò accade per via del suo contenuto di vitamina B6 che il corpo utilizza per sintetizzare la dopamina, promotrice di benessere. Inoltre, il frutto contiene magnesio, utile per rifornire di energia le cellule, mentre l’alto contenuto di acqua (oltre il 93 per cento) aiuta a combattere cistite, gonfiore alle gambe e ritenzione idrica. Da non trascurare, poi, il fatto che, nonostante il gusto dolce, l’anguria ha pochi zuccheri (5 per cento) e, tra i frutti ricchi di polpa, è il meno calorico in assoluto; 100 grammi di anguria forniscono solo 16 calorie (il melone ne ha 33).


GRAZIE ALLE SUE PROPRIETÀ
BENEFICHE QUESTO FRUTTO
È UN ALLEATO NATURALE
DEL BENESSERE DELL’ORGANISMO

Esistono alcuni indizi per capire se è matura al punto giusto. Gli esperti indicano il colore, il peso, la forma e persino il rumore. “Bussare” sulla buccia è un metodo condiviso da molti; se restituisce un suono sordo significa che è il momento di consumare il frutto; se, invece, è tenue, non è pronto. Inoltre, la superficie non deve presentare ammaccature o rientranze e deve avere un colore verde scuro opaco; se è lucido significa che non è maturo. Tra due cocomeri della stessa dimensione è bene scegliere sempre quello più pesante, in quanto è sicuramente migliore.

Si può cosiderarla un dessert, da consumare a fette oppure a cubetti, insieme a palline di gelato e a un mix di frutta, kiwi, pesche, frutti di bosco… La macedonia può essere servita in monoporzioni oppure nello stesso guscio del frutto privato della polpa e la composizione è di grande impatto visivo. Tuttavia è in laboratorio che l’anguria dà il meglio di sé permettendo all’artigiano di produrre una serie di specialità, dalle più tradizionali
a quelle suggerite dalla fantasia.

PER CHI AMA IL SALATO,
IL COCOMERO È PERFETTO
IN INSALATA CON FETA
E CIPOLLE DI TROPEA

Il gelo di anguria in estate compare in tutte le vetrine delle pasticcerie di Palermo. È un dolce al cucchiaio di antica tradizione siciliana dal colore rosso rubino e dalla consistenza morbida e vellutata; gli ingredienti base sono zucchero e amido per dolci che si cuociono, a fuoco basso, aggiungendo a filo succo d’anguria profumato con fiori di gelsomino. Nel tempo sono nate numerose varianti; ogni famiglia ha creato la propria ricetta, arricchendola con mandorle, pistacchi, cannella, vaniglia, gocce di cioccolato, frutta candita…
Si gusta come un budino oppure in coppette monoporzione, ma spesso è utilizzato come farcitura o copertura di crostate, torte e cheesecake. Nel periodo estivo, è il ripieno più richiesto per cornetti, sfinci, cassatelle, cannoli

CON LA PARTE BIANCA
DELLE BUCCE SI PREPARA
UNA GUSTOSA MARMELLATA
CON CUI FARCIRE UNA TORTA
O ACCOMPAGNARE
UN TAGLIERE DI FORMAGGI

Il segreto della crostata coperta è il gelo cotto al forno in un guscio di frolla; un dolce estivo dal gusto straordinario nato dal genio dei pasticcieri siciliani. La ricetta non è complicata; con un giorno di anticipo si prepara il gelo di anguria che, una volta rassodato, si versa direttamente nella tortiera all’interno di due dischi di frolla e poi si inforna per quaranta minuti. Il contrasto tra la pasta frolla croccante e il gelo morbido e cremoso rende questa crostata particolarmente gustosa. Perfetta se servita con un buon Moscato.

La sua versatilità è tale che consente di giocare con l’immaginazione. Belle le “torte anguria” che riproducono esattamente il frutto, intero o a fette. Il tiramisù si trasforma se si bagnano i savoiardi con il succo di anguria e si decora la superficie con cubetti del frutto, foglioline di menta e gocce di cioccolato. Un bell’effetto arcobaleno si ottiene, invece, con i ghiaccioli frullando l’anguria con frutti di bosco, kiwi, albicocche… ma anche con l’avocado per dare cremosità o con la menta per una nota profumata.

L’ACQUA AROMATIZZATA ALL’ANGURIA
OGGI È UN TREND CHE HA SEDOTTO
GLI AMANTI DELLE BEVANDE SALUTARI

Si ottengono ottimi gelati, sorbetti e granite che, con una nota di liquore, si trasformano in perfetti dessert serali. Senza dimenticare gli smoothie e i frullati; i cosiddetti “mangia e bevi”, gustosi e sani, soddisfano come un dolce. Inoltre, con l’anguria si possono creare gradevoli varianti di famosi cocktail, quali il moijto, il caipirinha o il margarita da servire con freschi spiedini di anguria, feta e olive come snack di accompagnamento.
In molti Paesi è di gran moda l’acqua di anguria; in Messico è anche prodotta industrialmente
con il nome di soda messicana.

RICETTA

UN TOCCO IN PIÙ

Per una ricetta di “mangia e bevi” con anguria, snocciolare 500 g di ciliegie Ferrovia e centrifugarle con 2 pompelmi rosa e 800 g di polpa d’anguria. Servire la bevanda in capienti bicchieri completando con ghiaccio, spicchi di pompelmo e finocchietto selvatico. Con l’aggiunta di vodka o Campari diventa un fresco aperitivo.

 


A cura di Annamaria Andreasi

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