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Il boom dei “senza”

Cresce a vista d’occhio il mercato mondiale dei prodotti PRIVI di lattosio, glutine e additivi. L’impulso viene non solo dai consumatori INTOLLERANTI o affetti da ALLERGIE, ma anche da coloro che sono alla ricerca di uno stile di alimentazione più GENUINO.

Accesso libero

Quello dei prodotti “senza” è un mercato in ascesa in molte parti del mondo e la tendenza ha spinto diverse industrie multinazionali a rivedere la formulazione dei propri cibi e bevande. A stimolare la domanda non è solo il continuo aumento delle persone intolleranti o allergiche ad alcune sostanze, ma anche l’evoluzione della proposta in termini di gusto. In questi ultimi anni, infatti, l’attenzione della ricerca si è orientata verso lo sviluppo di prodotti più gradevoli al palato, studiati per soddisfare le richieste di un numero sempre più vasto di consumatori che intendono seguire un’alimentazione sana ed equilibrata.

Piace ai grandi

L’offerta di questa tipologia di prodotti sta conquistando spazi sempre più importanti negli scaffali della grande distribuzione e non è raro trovare anche le proposte contrassegnate con il marchio del supermercato. Del resto, la gamma si è sensibilmente ampliata nel corso degli anni e accanto agli alimenti senza glutine e senza lattosio hanno visto la luce soluzioni senza derivati del latte, senza additivi e conservanti, con una spiccata tendenza all’Ogm free.

 Lente di ingrandimento.

Vederci chiaro

Il trend delle etichette pulite sta prepotentemente emergendo. Secondo fonti Mintel, nel 2013 quasi il 13 per cento dei cibi e delle bevande lanciati sul mercato a livello globale si è fregiato di claim volti a evidenziare l’assenza di ingredienti non graditi al consumatore. Se da una parte i messaggi pubblicitari che utilizzano il termine naturale sono da tempo sempre più sotto accusa, poiché questa definizione può rivelarsi poco chiara e addirittura ingannevole per il consumatore, l’utilizzo di indicazioni che comunicano la mancanza di conservanti e additivi è progredito senza impedimenti.

Tutti in campo

Mangiare gluten free ultimamente sta diventando una consuetudine alimentare, e forse una moda, anche per coloro che ritengono più salutare seguire una dieta priva di questa proteina e che apprezzano, a volte senza comprenderne il vero valore nutrizionale, la qualità dei prodotti nati originariamente per i celiaci. Ha fatto il giro del mondo il caso del tennista serbo Novak Djokovic, numero uno della classifica mondiale Atp (Association of Tennis Professionals). Il grande campione sostiene di avere recuperato peso forma ed energia fisica eliminando dalla sua dieta i cibi contenenti glutine. E, forte di questa scelta, ha spinto la sua famiglia, attiva da anni nella ristorazione, ad aprire una catena di locali gluten free che ha battezzato Novak. Ha anche scritto il libro “Punto vincente”, recentemente tradotto e pubblicato in tutto il mondo, in cui svela tutti i segreti della sua splendida forma psicofisica e della sua alimentazione.

 

Un piccolo esercito

L’Aic (Associazione Italiana Celiachia) rivela che in Italia i celiaci diagnosticati in modo ufficiale sono 136mila. L’ente stima però che la realtà sia ben diversa e che i consumatori intolleranti siano circa 600mila, pari a uno ogni cento abitanti. Nel nostro Paese, il valore del mercato di prodotti gluten free si aggira intorno ai 237 milioni di euro l’anno. Quasi l’8 per cento dei cibi e delle bevande lanciati sul nostro mercato nel 2013 rientra in questa categoria; il dato sale al 10 per cento in Europa e a quasi il 14 per cento negli Stati Uniti.

Cereale gluten free.

Bianco candore

L’utilizzo di indicazioni in etichetta riferite all’assenza di lattosio è meno diffuso rispetto al senza glutine, anche se, nel 2013, l’1,5 per cento dei nuovi prodotti si è fregiato di questa dicitura, raddoppiando la quota di cinque anni prima. In particolare il 7 per cento dei latticini lanciati sui mercati mondiali ha utilizzato questo tipo di claim. I livelli di interesse e l’attività di prodotto sono stati particolarmente elevati nel Nord America e in Europa. Si evidenzia, a questo proposito, che il lattosio risulta il primo componente alimentare di cui si è dichiarata l’assenza per finalità salutistiche, fin dagli anni Ottanta.

Vademecum basilare

Sull’onda di questa tendenza, il libro degli ingredienti della gelateria e della pasticceria riveste un ruolo chiave. Tale strumento, la cui compilazione è stata resa obbligatoria dalla normativa europea e la cui assenza può essere sanzionabile, viene troppo spesso relegato in qualche parte nascosta del locale. A volte è addirittura sostituito da uno o più cartelli appesi alle pareti del punto vendita che, con molta creatività, sintetizzano la composizione dei prodotti. È arrivato quindi il momento di esibirlo con orgoglio. Solo così sarà possibile guidare i propri clienti nella scelta delle specialità, evidenziando, per coloro che hanno particolari richieste nutrizionali, le proposte… “senza”.

A tavola!

A trainare le vendite del mercato dei prodotti privi di glutine è il consumo domestico, veicolato dalle farmacie (76 per cento) e dalla grande distribuzione (24 per cento). Sono però in crescita le imprese della ristorazione che stanno scoprendo le opportunità di business di questo segmento.

 

 libro igredienti sxc

Spazio alle idee

Vi sono molteplici modi per trasformare il libro degli ingredienti in un vero e proprio oggetto di marketing strategico. Si possono ideare diversi claim per raccontare pagina dopo pagina la composizione delle varie creazioni, sapientemente prodotte senza Ogm, glutine, lattosio e additivi. Molto pratica è la realizzazione di segnalibri di differenti colori, da apporre in corrispondenza delle proposte che si desidera mettere in risalto. Oppure si può pensare di stamparle su schede di diverse tonalità cromatiche, destinate a catturare maggiormente l’attenzione. Qualsiasi sia la strada creativa che si desidera percorrere, una cosa è certa, tutti i clienti, nessuno escluso, apprezzeranno veramente la scelta di svelare senza timore l’elaborazione dell’offerta in vetrina.


a cura di Anna Fraschini – foto di Sxc.hu

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