Turisti non per caso

Al di là del business

Tra le città più influenti al mondo, Chicago è anche una meta di richiamo per il suo spettacolare skyline di grattacieli e ponti mobili e il suo straordinario mix di attrazioni fra musei, musica e shopping.

Nazione: Usa
Lingua: inglese
Valuta: dollaro statunitense
Da non perdere: Art Institute, Field Museum of Natural History, Millenium Park, Navy Pier, Willis Tower, John Hancock Center, Michigan Avenue Bridge e The Magnificent Mile
Clima: continentale con estati molto calde e inverni freddi e piovosi, duranti i quali possono capitare abbondanti nevicate

UNA CITTÀ, PIÙ SOPRANNOMI

“Windy City”, “Second City”, “città dei grattacieli”, “capitale del jazz e del blues”, “città di Obama”. Sono diversi i soprannomi di Chicago, capitale dello stato dell’Illinois, distesa lungo le rive del lago Michigan. Windy City per il vento che soffia spesso, dalle brezze estive alle sferzate invernali; Second City perché rinata dopo il grande incendio del 1871 che la distrusse quasi completamente. Città dei grattacieli per il primato del grattacielo più alto d’America, la Willis Tower di 527 metri, poi superato dalla Freedom Tower di New York. Capitale del jazz e del blues per il ruolo svolto soprattutto nel secolo scorso e per il fascino che esercita tuttora. Città di Obama in quanto qui ha vissuto il Presidente degli Stati Uniti ed è stato creato un itinerario turistico dei luoghi legati alla sua vita quotidiana prima dell’elezione alla Casa Bianca.

DOPO L’INCENDIO, LA RINASCITA

 I primi esploratori ad arrivare furono due francesi nel 1674, ma il primo abitante fu Jean Baptiste Point du Sable, un uomo di colore che creò una fermata della posta sulla sponda nord del fiume Chicago nel 1779 e sposò una donna della tribù nativa dei Potawatomi. Con la ricostruzione di Fort Dearborn in seguito alla guerra tra bianchi e indiani iniziò la crescita in “cittadina” e poi in “città”. L’impulso decisivo fu dato nel 1848 con il completamento del canale Michigan-Illinois che forniva agli agricoltori dell’ovest la possibilità di imbarcare i loro prodotti e di trasportarli verso l’Est attraverso il lago Michigan. Nel 1856 fu iniziata la costruzione della rete ferroviaria. Il grande incendio del 1871 non fermò l’ascesa, anzi fece sì che architetti di fama arrivassero da tutto il mondo per contribuire alla ricostruzione e, 19 anni più tardi, Chicago, con più di un milione di abitanti, era tra le città più grandi degli Stati Uniti.

DAL COMMERCIO ALLE INDUSTRIE

Terza metropoli degli States con oltre 2 milioni e 700mila abitanti, Chicago ha in realtà un’area metropolitana, Chicagoland, molto estesa, dove vivono più di 9 milioni e 500mila persone. Per l’attività finanziaria, industriale e fieristica è considerata una delle dieci città più influenti al mondo. Uno sviluppo avvenuto grazie alla posizione geografica che ha permesso il fiorire del commercio di pellicce prima e di cereali poi e la crescita dell’industria dell’acciaio e della carne, alle quali è seguita quella dell’informatica.

PONTI MOBILI, UN RECORD

All’inizio del ‘900, per risolvere i problemi di inquinamento delle acque del lago Michigan, fu realizzata un’innovativa impresa ingegneristica; il corso del fiume Chicago fu deviato grazie alla costruzione di un canale che lo collegò al fiume Illinois, uno dei principali affluenti del Mississippi, e alla regione dei grandi laghi. La città vanta oggi il maggior numero di ponti mobili al mondo, circa 45, che permettono la navigazione commerciale via fiume. Tra le tappe turistiche si consiglia di visitare il ponte di Michigan Avenue, considerato un monumento storico, poiché costruito durante l’espansione a nord dell’abitato, che ha dato vita al Magnificent Mile, la zona più trendy per negozi.

DALL’ALTO DEI GRATTACIELI

Durante la ricostruzione fu eretto il primo grattacielo della storia, l’Home Insurance Building, che oggi non esiste più. Tuttavia Chicago vanta il grattacielo Willis Tower che con i suoi 527 metri (compresa l’antenna), dal 1973 al 1998, è stato il più alto in tutta l’America, e numerosi altri esempi di questo tipo di costruzione, concentrati nel centro città (Downtown o Loop).
Venti dei suoi grattacieli superano i duecento metri d’altezza e ben 240 superano i cento metri. Salendo al piano 103 di Willis Tower si ammira uno straordinario panorama della metropoli con il lago Michigan da una parte, i grattacieli, Grant Park, lo stadio dei Chicago Bulls dall’altra. Seconda per altezza è la Trump International Hotel and Tower con 423 metri, fatta erigere dal magnate Donald Trump. Seguono Aon Center e John Hancock Center che, con il suo Skydeck, assicura una suggestiva vista sulla città.

UNA NUOVA BIENNALE

Forte della presenza di edifici progettati da importanti rappresentanti dell’architettura moderna e contemporanea, da Mies van der Rohe a Louis Sullivan, da Frank Lloyd Wright a Frank Gehry, Chicago si metterà in competizione con Venezia. Dal 1 ottobre 2015 al 3 gennaio 2016 si terrà la prima edizione della “Chicago Architecture Biennal”. In alternanza con la manifestazione veneziana, la nuova biennale punta a diventare la più completa per le tendenze dell’architettura contemporanea e ad aumentare la capacità di attrazione della capitale dell’Illinois come meta turistica.

UN CAMPUS PER I MUSEI

Anche Buckingham Fountain è una delle fontane più grandi al mondo. Ispirata al modello della Latona nella residenza di Versailles, rappresenta in modo allegorico il lago Michigan e da aprile a ottobre offre spettacolari giochi d’acqua. Il Campus Museum ospita diverse istituzioni, tra cui tre ritenute fra le migliori nel loro genere, ossia il Field Museum of Natural History, che conserva “Sue”, l’esemplare più completo di tirannosauro; lo Shedd Aquarium con duecento vasche; l’Adler Planetarium che è stato il primo planetario a essere costruito negli Stati Uniti. L’attrazione più amata, tuttavia, è il Navy Pier; in origine un pontile sul lago Michigan; oggi è un centro di intrattenimento con giostre, tra cui una gigantesca ruota panoramica, mostre didattiche, ristoranti.

VERDE E ART

Shedd Aquarium, Adler Planetarium Con una superficie di oltre cento ettari Grant Park è un’enorme area verde di fronte al lago in cui si trovano alcune mete distintive della città, come l’Art Institute of Chicago, il Millenium Park, Buckingham Fountain, il Campus Museum. Aperto nel 1893, l’Art Institute è il secondo museo d’arte degli Stati Uniti dopo il Metropolitan di New York per il numero di opere possedute che coprono 5mila anni di storia. Un nucleo consistente riguarda gli impressionisti e i post impressionisti. Lo spazio espositivo è stato ampliato nel 2009 con l’aggiunta dell’ala moderna (Modern Wing) progettata da Renzo Piano. Il Millennium Park è uno dei più grandi parchi pubblici, voluto dal sindaco Richard M. Daley e divenuto una significativa vetrina dell’architettura postmoderna per la presenza del Jay Pritzker Pavillion, disegnato da Frank Gehry, e dell’imponente scultura Cloud Gate di Anish Kapoor, soprannominata dai residenti “The Bean” per la forma che ricorda un fagiolo.

UNO STILE IN MUSICA

Chicago è una delle pochissime città al mondo ad aver dato i natali a un genere musicale con il suo nome, il Chicago Blues. Nei primi decenni del Novecento la capitale dell’Illinois fu, infatti, il punto di arrivo di molti musicisti afro-americani provenienti dagli Stati del Sud, fra i quali era diffuso il canto blues, espressione di sentimenti di tristezza e di dolore degli schiavi nelle piantagioni. In particolare, fu il blues dei musicisti del Delta del Mississippi ad assumere la connotazione di Chicago-style. Oltre ai tanti locali cult, come House of Blues e Buddy Guy Legends, consigliati per ascoltare concerti quasi ogni sera, in estate si organizza un noto festival aperto a tutti gratuitamente. Anche del jazz, altro genere introdotto dai musicisti di colore, e della house music, nata proprio a Chicago negli anni ’80, vengono organizzati i relativi festival.
 

Tipica di New York, la cheesecake ha anche una versione Chicago style grazie a Eli Schulman che ha iniziato a servirla nel suo ristorante alla fine degli anni ’70.

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INGREDIENTI

Per la base di biscotto:

85 g di burro a temperatura ambiente,
30 g di zucchero a velo, mezza fialetta di odore di vaniglia,
70 g di farina, un pizzico di sale.

Per la crema al formaggio:

680 g di formaggio cremoso a temperatura ambiente,
170 g di zucchero,
1 cucchiaio di farina, un pizzico di sale,
120 g di crema acida,
1 cucchiaino di odore di vaniglia,
1 tuorlo,
2 uova,
burro sciolto per imburrare la teglia.

PROCEDIMENTO

Per la base di biscotto:

-Preparare una teglia da forno di circa 20 cm di diametro.
-In una planetaria, con la frusta piatta, mescolare il burro e lo zucchero fino a quando non diventano cremosi e leggeri, circa 2-3 minuti.
-Aggiungere la vaniglia e mescolare per qualche secondo, poi incorporare la farina e il sale e amalgamare il tutto. Versare il composto nella teglia e riporlo in frigo per almeno una mezz’oretta.
-Accendere il forno a 175°C, bucherellare il composto, poi infornare e cuocere per circa 20 minuti fino a quando il biscotto si è dorato.

Per la crema di formaggio:

-In una planetaria, con la frusta piatta, ammorbidire bene il burro per circa un minuto.
-Aggiungete metà dello zucchero e mescolare per un altro minuto.
-Poi versare lo zucchero rimanente, la farina, il sale e amalgamare.
-Aggiungere la crema acida e la vaniglia, poi le uova una a una e il tuorlo, avendo cura di mescolare bene fra un uovo e l’altro.
-Imburrare i lati della teglia (che contiene il biscotto), versare il composto e infornare per circa 50-60 minuti, fino a quando, agitando un poco la tortiera, la cheesecake sarà appena traballante nel centro.
-Lasciarla raffreddare per 2-3 ore, poi coprirla bene e riporla in frigorifero fino a mezz’ora prima di servirla.


a cura di Federica Serva – foto di Federica Serva e Sxc.hu

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